IL MONDO IN GENERALE
DIMENSIONI PRINCIPALI DELLA TERRA (Secondo l'elissoide di Hayford)
Raggio (massimo) equatoriale........6.378.388 m
Raggio (minimo) polare................6.356.912m
Circonferenza dell'equatore..........40.076.594m
Superficie totale della Terra........510.100.000kmq
Superfice delle terre emerse.......149.400.000kmq
Superfice degli oceani.................360.700.000kmq
SUPERFICIE DEGLI OCEANI
Oceano Pacifico: Superfice 179.700.000 kmq - Profondità media 4049 m
Oceano Atlantico: Superfice 106.100.000 kmq - Profondità media 3314 m
Oceano Indiano: Superfice 74.900.000 kmq - Profondità media 3900 m
IL MONDO ABITATO
L'uomo è il più mobile di tutti gli animali e si è adattato a vivere in quasi tutte le parti della terra. Secondo alcune supposizioni, il processo di adattamento avrebbe causato quei mutamenti fisici che caratterizzarono la formazione dei tre più importanti rami razziali: il primo localizzato in Africa; il secondo si sviluppò nell'Asia centrale e settentrionale e probabilmente nelle Americhe; il terzo si diffuse dal Nordeuropa fino all'Oceania.
Comunque su questi insediamenti si sta ancora discutendo.
I resti fossili dei primi ominidi sono stati trovati in tutto l'emisfero orientale, ma in base allle testimonianze attuali pare che la comparsa dell'uomo sia avvenuta nell'Africa centrale.
IL MONDO CONOSCIUTO
Per le civiltà classiche e per quella occidentale europea, il mondo conosciuto comprendeva la maggior parte dell'Europa e la costa settentrionale dell'Africa.
La conoscenza del mondo oltre questi confini era molto approssimativa.
A parte la Cina, tutte le altre terre erano frutto di semplici congetture. Probabilmente i primi uomini avranno esplorato altre terre lontane; a noi le uniche testimonianze che sono giunte riguardano i viaggi intrapresi dai Vichinghi verso l'Islanda verso il 1000 e da Marco Polo dal 1271 al 1295.
UN MONDO SFERICO
Fino a dopo il 1450 gli uomini credevano che la terra fosse piatta. Cristoforo Colombo, con la scoperta dell’America (1492) sostenne e dimostrò che era sferica. Ne seguì la più grande epoca di scoperte geografiche che dischiusero tutti i continenti all'esplorazione.
Entro il 1900 della terra restava ancora ben poco da scoprire.
La ricerca per la conoscenza geografica e tra i popoli del nostro pianeta, iniziata dall’apparire della vita umana, continuò in modo lento ma graduale sino ai nostri giorni.
Il viaggio di Marco Polo in oriente verso la fine del 1200 segnò una data fondamentale nella storia; l’altra la segnò Cristoforo Colombo quando nel 1492, navigando sull’Atlantico, scoprì l’America.
Da allora in poi le esplorazioni geografiche per mare si susseguirono ininterrottamente ed iniziò fra popolazioni prima sconosciute un reciproco scambio umanistico, culturale e commerciale.
I passaggi chiave per questi scambi erano gli stretti che permettevano la navigazione tra gli oceani nel loro percorso più breve.
Nacque così la ricerca delle rotte più comode.
Nel 1497 i portoghesi aprirono la “VIA DELLE INDIE” attraverso il capo di Buona Speranza.
I rivali spagnoli aprirono invece le rotte atlantiche verso l’ORIENTE.
Nel 1519 la spedizione di Ferdinando Magellano trovò il passaggio verso il Pacifico navigando nell’estremo sud del Continente Americano. Un secolo fa venne aperto il Canale artificiale di PANAMA che ancora oggi è il collegamento più affidabile tra l’ATLANTICO e il PACIFICO.
In questo contesto però il più grande sforzo fu rivolto alla ricerca del passaggio a NORD del Continente Americano.
Le potenze marinare nord europee organizzarono numerose spedizioni alla ricerca di una rotta marittima che potesse consentire un accesso più facile e più competitivo dall’oceano Atlantico al Pacifico. Una ricerca che durò quasi 400 anni. Le condizioni climatiche e i ghiacci frenarono molte spedizioni, tra le quali quelle di Sebastiano Caboto, Baffin, Hudson e del danese Bering.
La scoperta del “PASSAGGIO di NORD-EST”, a nord della Siberia, attraverso lo stretto di BERING fu finalmente realizzata da una spedizione internazionale guidata da A. E. NORDENSKIOLD nel 1878-79. In questa spedizione l’ITALIA partecipò con la presenza dell’esploratore astigiano GIACOMO BOVE.
Nel 1906 l’esploratore norvegese ROALD AMUNDSEN, navigando lungo le coste canadesi riuscì per primo a scoprire il “PASSAGGIO di NORD-OVEST”che porta al Pacifico attraverso lo stretto di Bering.
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